La Sicilia presenta la prima candidatura per entrare nella rete delle Blue Communities. Nella Sala consiliare del Comune di Scillato, è stata ufficialmente sottoscritta la candidatura, grazie all’impegno congiunto di 20 enti, tra cui 14 Comuni del comprensorio madonita, l’Ente Parco delle Madonie, il GAL Isc Madonie e le associazioni People Help the People e Haliotis.
L’iniziativa rientra nel progetto nazionale “Blue Communities – Giovani promotori di comunità a difesa dell’acqua”, coordinato dal CeVI, Centro di Volontariato Internazionale, e cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Il progetto mira a promuovere reti territoriali impegnate nella tutela dell’acqua come bene comune, attraverso la mobilitazione di giovani e comunità locali per contrastare la crisi idrica in atto.
All’evento erano presenti Giuseppe Labita (presidente di People Help the People), Alessandro Ficile (So.Svi.Ma), Marco Iob, coordinatore nazionale del progetto, i sindaci dei comuni coinvolti e i rappresentanti degli enti e delle associazioni che hanno sottoscritto la candidatura.
“Oggi è un giorno importante per le Madonie e per tutta la Sicilia – spiega Giuseppe Labita – La firma della candidatura rappresenta un patto simbolico e operativo tra cittadini, enti e istituzioni locali per difendere un diritto universale: quello all’acqua. La candidatura nasce da un’alleanza concreta che mette al centro la responsabilità collettiva e un nuovo modo di pensare ai territori, fondato sul rispetto delle risorse naturali e sulla partecipazione dal basso. Un atto che sarà aperto a chiunque voglia impegnarsi a rispettare gli impegni della Blue Community”.
I firmatari della candidatura della prima Blue Community siciliana sono stati, oltre a SO.SVI.MA, i rappresentanti dei comuni di Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Castelbuono, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, Scillato, Sclafani Bagni, l’Ente Parco delle Madonie, il G.A.L. ISC Madonie, People Help the People e Haliotis.
“SO.SVI.MA si occupa della salvaguardia delle risorse idriche – precisa Alessandro Ficile – ed è per questo che abbiamo deciso di sottoscrivere questa candidatura. Il territorio madonita ha sorgenti di pregio e sorgenti in aree tutelate, come quella dell’ente Parco. I motivi che ci hanno spinto a raccogliere questa sfida, oltre alla volontà politica dei territori, è la voglia di operare per la salvaguardia delle nostre acque. E la scelta di Scillato, come sede dell’incontro non è casuale, essendo uno dei luoghi che fornisce acqua al territorio”.
“Questa firma rappresenta un passo fondamentale nella costruzione di comunità consapevoli e responsabili. Le Blue Communities – spiega Marco Iob – sono una risposta concreta alla crisi idrica e alla sfida climatica: reti locali che agiscono in modo integrato per tutelare il ciclo dell’acqua e garantire un futuro sostenibile. Sono uno strumento messo a disposizione dei territori per valorizzare le risorse e le ricchezze locali, e l’acqua è una di queste. Nei prossimi mesi, probabilmente già entro maggio, la commissione nazionale si riunirà per valutare tutte le candidature pervenute dall’Italia”.
“La sottoscrizione della candidatura – precisa Salvatore Caltagirone, commissario Ente Parco delle Madonie – è un passo importante perché, prima di tutto, si crea un territorio coeso che mette insieme tutte le sue potenzialità, rispetto a un problema molto serio qual è quello dell’acqua. la Blue Community è un’occasione importante, occasione dentro la quale tutto il territorio madonita opererà per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo preposti. Siamo qui a Scillato, che è il paese dell’acqua per antonomasia, e siamo felici di aver intrapreso questo percorso perché è necessario porre la giusta attenzione al problema idrico”.
Qualora la candidatura dovesse essere ratificata, il progetto coinvolgerà anche scuole, cittadini, gestori dell’acqua, associazioni e imprese, puntando a costruire una rete attiva e trasversale.
La creazione di una Blue Community rappresenta un modello replicabile in altri contesti dell’isola e del Paese, con l’obiettivo di costruire politiche territoriali più eque, sostenibili e partecipate in difesa dell’acqua come bene comune e diritto umano fondamentale.
L’iniziativa è supportata anche dalla piattaforma digitale AWorld, che permette ai cittadini di misurare e migliorare il proprio impatto ambientale.